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Cosa vedere

Agordo è capoluogo del comprensorio agordino, composto da 17 comuni e circondato da splendide montagne dolomitiche come l'Agner, le Pale di San Lucano, la catena del Tàmer - S. Sebastiano, la Moiazza, il Civetta e la Marmolada, regina incontrastata delle Dolomiti.
Chi arriva nell'Agordino, oltre alle montagne più alte e spettacolari delle Dolomiti, può però fare un vero e proprio viaggio anche nella storia.
Alle pendici del Civetta, su tre lati, gli antichi Romani hanno inciso sulla base della montagna – e si può leggere ancora oggi - il confine tra i territori di Belluno, cui apparteneva l'Agordino, e la friulana Zuglio Carnico, da cui dipendeva il Cadore: segni indelebili di una storia antica fatta di popoli, persone, montagna.

Foto di Moreno Geremetta


Ma la storia dell'Agordino è intrecciata strettamente anche con le sue miniere, dal Fursil vicino a Colle Santa Lucia fino al villaggio di età veneziana di Valle Imperina, e la ricchezza che dal suo rame si ricavava si può ancora comprendere scoprendo Villa Crotta. Affacciata sul Broi di Agordo, in Piazza della Libertà, la più settentrionale delle Ville Venete fu costruita nel Seicento dai concessionari di quella miniera, che col suo rame diventarono così ricchi da acquistare – unici tra i nobili bellunesi - l'ammissione al patriziato veneziano. Il suo ampio cortile, con una caratteristica fontana, viene usato per la promozione di attività artistiche e culturali, per concerti e mostre durante il periodo estivo.
 Le ex scuderie della villa oggi ospitano il Museo dell'ottica e dell'occhiale (proprietà della Luxottica, leader mondiale nella produzione di occhiali, che proprio ad Agordo è nata e cresciuta e ha una delle sedi principali).


La tradizione mineraria nell'Ottocento spinse tra le montagne agordine, prima ancora dei "touristi" inglesi o dei primi alpinisti, una serie di grandissimi scienziati. "Il bel paese" dell'Abate Stoppani comincia proprio con il suo arrivo ad Agordo per una ricognizione geologica, e le rocce dell'Agner e del Focobon attirarono per la sua ultima spedizione scientifica il tedesco Friedrich Mohs, colui che ha fissato la scala di durezza delle pietre, che infatti morì ed è sepolto proprio ad Agordo.


Anche la Chiesa di Agordo, con la caratteristica facciata con statue e i due campanili a cupola, sottolinea ulteriormente lo stretto rapporto tra il territorio e le proprie risorse naturali. Al suo interno troviamo diverse opere di valore, una statua della Madonna con bambino del famoso scultore Besarel, e l'altare di S. Barbara, voluto dai minatori e dai periti minerari agordini dei quali è protettrice. Terminata nel 1852, è stata soggetta a numerosi restauri nell'arco degli anni, l'ultimo risale al 1978 per riparare i danni causati dal terremoto del 1976 e fu opera dell'architetto A. Alpago Novello.

 

Cosa visitare


Non solo Agordo.
Agordo, circondata dalle più belle Dolomiti (diventate patrimonio dell'Unesco nel 2012), è il punto di partenza ideale per escursioni di ogni genere ed offre itinerari riservati ad escursionisti più o meno esperti. La sua posizione strategica offre ai visitatori dei bellissimi scorci paesaggistici e la possibilità di immergersi nella natura, effettuare escursioni ed arrampicate e visitare parchi secolari. Ma ogni paese e borgo dell'Agordino ha anche una propria storia, propri tesori e proprie particolarità, da scoprire giorno dopo giorno.


Il  Centro minerario di Valle Imperina all'entrata di Agordo, già sfruttato in epoca romana e poi successivamente dalla Repubblica Serenissima di Venezia si trova ora all'interno del Parco delle Dolomiti Bellunesi a pochi metri dall'Area SR203: l'attività mineraria rappresenta perfettamente il passato degli Agordini, che dalle loro risorse naturali hanno saputo trarre il necessario per abitare la montagna: anche le storiche centrali idroelettriche, con i laghi ad esse annessi, come quelle di Alleghe, Agordo, Cencenighe, Caprile e della Marmolada, rappresentano la memoria storica di un'attività da sempre foriera di lavoro e opportunità.
A Selva di Cadore merita una sosta il museo intitolato a Vittorino Cazzetta, l'appassionato scopritore della sepoltura mesolitica di Mondeval che è il pezzo più straordinario tra i molti esposti.
Chi ama le arti non può perdere la chiesa di San Simon di Vallada, con gli straordinari affreschi cinquecenteschi di Paris Bordon, allievo di Giorgione e di Tiziano, oppure fare un salto fino a Molino di Falcade, per scoprire l'affascinante casa/museo dello scultore Augusto Murer.
Canale d'Agordo, paese natale di Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, è meta sempre più apprezzata di pellegrinaggi e incontri spirituali, aiutati dall'atmosfera che solo le vette dolomitiche sanno regalare.
Ma la storia racconta anche dei Signori di Avoscano, Guadagnino e suo figlio Giacomo, che nel Trecento si allearono con Cangrande della Scala per creare la loro piccola signoria tra i monti, così come nel castello di Andraz, poco più a nord, si rifugiava a metà Quattrocento il cardinale Nicola Cusano, che lì scriveva i suoi trattati in cui per primo sognava un'Europa unita.
E poi si possono seguire le tracce di Venezia, dal leone che ancora controlla il Broi di Agordo dalla sua fontana, alla colonna seicentesca di Caprile, che sanciva gli antichi confini, fino alle rare bandiere veneziane conservate nel Municipio di Alleghe, la raccolta più ampia e significativa al di fuori della città di Venezia.
Natura e storia.
"Ad Agordo è così", diceva Baglioni in una sua famosa canzone. Già, sembra incredibile che in un territorio così poco conosciuto possano nascondersi così tante risorse, qualità, storie: ma Agordo e le sue montagne nascondono tesori straordinari, per chi li sa scoprire.


In estate


Ricordiamo che ad Agordo durante il tutto il periodo estivo vengono organizzate diverse ed importanti manifestazioni sia a carattere sportivo che culturale. Nel mese di luglio la classica corsa podistica in notturna nel centro storico denominata "Le Miglia di Agordo", mentre in agosto c'è il Palio dei Cento, evento sportivo-folkloristico durante il quale, tra gare di tiro a segno, tiro alla fune, corsa a staffetta, lancio e taglio del tronco, dove si sfidano le frazioni del comune.
All'inizio dell'autunno, tra settembre ed ottobre, nel caratteristico rettangolo del Broi, si svolge la "Fiera del Bestiam" con esposizioni di bestiame e di macchine agricole, rievocazioni della transumanza, dimostrazioni degli antichi mestieri, degustazioni di prodotti tipici e il tradizionale mercato contadino.
Altro sito da visitare è il Museo mineralogico e paleontologico, ospitato presso l'Istituto Tecnico Industriale Minerario "U. Follador" che raccoglie al suo interno oltre 5000 campioni di rocce, minerali, fossili e reperti archeologici.
Un altro Museo è quello della Grande Guerra in Marmolada si trova a quasi tremila metri di quota, proprio sulla linea del fronte della Grande Guerra, ed espone numerosi cimeli, riemersi dal ghiacciaio.
Per quanto riguarda i percorsi da fare a piedi consigliamo l'Altopiano delle Pale abbastanza impegnativo, oppure effettuare la classica gita al Rifugio Bruto Carestiato, lungo un tratto dell'Alta Via n.1, o ancora spingersi all'interno del "Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi", dove i sentieri non mancano. Chi non vuole faticare troppo ma ossigenarsi i polmoni potrà esplorare i dintorni di Agordo con semplici passeggiate a piedi o in bicicletta, magari attraverso le tappe del Cammino delle Dolomiti, dedicarsi alla ricerca di funghi o alla pesca lungo il fiume Cordevole ed i suoi affluenti.


In inverno


Durante la stagione invernale, a pochi chilometri da Agordo si trovano tre comprensori molto rinomati, sia per lo sci alpino che per lo sci di fondo, come quelli di Falcade, Alleghe e della Valzoldana. Da Agordo in pochi minuti d'auto inoltre si possono raggiungere numerosissimi impianti di risalita collegati al famoso circuito "Dolomiti Superski", il circuito sciistico più lungo al mondo comprendente le 5 valli ladine: Val Gardena, Val di Fassa e Fiemme, Val Badia, Val Cordevole e Val Boite. Cortina D'Ampezzo, la perla delle Dolomiti dista in auto circa 40 km.
Insomma, le piste non mancano per gli appassionati di sci, che dopo aver passato una serena giornata, al ritorno, possono fermarsi al  RistoBar Botol che organizza Apres Ski dalle ore 16:00 tutte le sere.


Vedi anche


www.dolomitistars.com

www.superskidolomiti.it

 

 

Il territorio Agordino

Montagne e genti da scoprire

                        

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